È Franz, al secolo Francesco Gambale, il Papà del Gnoco 2019, il sire del Carnevale veronese numero 489. Lo ha decretato l’esito delle votazioni svoltesi ieri a San Zeno, con una folla di partecipanti ai seggi: 7.016 votanti, 3.989 voti andati a Franz, che concorreva con il numero due, e 3.012 voti a Sebastiano Ridolfi, Fox, che aveva il numero uno. Dalle urne sono uscite anche sette schede nulle e otto bianche. Nonostante il Mobility day e il tempo piovigginoso, piazza San Zeno è stata presa d’assalto fin dall’apertura dei seggi, alle 8, nell’oratorio dell’ex chiesa della Giustizia Vecchia, dove i due candidati hanno tenacemente tenuto le posizioni, con i loro sostenitori, distribuendo «santini» e manifestini elettorali. E se Franz si è presentato con il consueto completo nero e cappello a cilindro, Fox, con un autentico colpo di Carnevale, si è proposto in versione Trump, completamente sbarbato, due dita di pesante cerone sul viso e una sgargiante parrucca bionda con maxi-frangetta. In piazza una chiassosa atmosfera carnevalesca con banchetti che sfornavano a pieno ritmo tortellini, panini, vino e birra, musica a tutto volume e attivisti dei due pretendenti al trono a distribuire volantini per ingaggiare gli ultimi incerti tra gli elettori. Poche, invece, le maschere. Alle 10 avevano già votato duemila persone e da quell’ora si è formata una lunga coda in piazza, con un’attesa media di mezz’ora prima di arrivare al seggio. Così fino alle 13, quando, con centinaia di persone in attesa, i seggi sono stati chiusi, tra un coro di «buu» e di proteste. Il presidente del comitato del Bacanal del Gnoco, Valerio Corradi, spiega che «la decisione di chiudere alle 13 è stata presa dopo aver sentito i candidati e i fiduciari. Se avessero approvato la proroga avrei accettato. Ma loro per primi hanno optato per il rispetto dell’orario. Comunque, già da mezzogiorno, con i megafoni, avevamo diramato degli avvisi che alle 13 i seggi sarebbero stati chiusi». E comunque, commenta Corradi, «la consultazione si è svolta in un clima allegro, nel rispetto della festa di tutti che è il Carnevale. Una grande partecipazione, una delle più intense mai viste. «Ha vinto il Carnevale su tutto» ha commentato il sindaco Federico Sboarina che ieri mattina era a San Zeno. «Qui c’è una bellissima atmosfera, si vive lo spirito del Carnevale, quello che prende in giro la politica, che fa svagare la gente e non prende sul serio le polemiche». E sono stati diversi gli esponenti politici che ieri si sono mescolati alla folla dei votanti, come il ministro Lorenzo Fontana, «si viene qua perchè siamo veronesi e amiamo le nostre tradizioni», il sottosegretario alla Salute Luca Coletto, «amo sempre venire qui, nel cuore della veronesità», il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo, «questa è sempre una bella festa che nasce dal cuore della città», il deputato di Fratelli d’Italia e presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio, il parlamentare leghista Paolo Paternoster, il consigliere regionale Massimo Giorgetti, l’assessore alle Manifestazioni Filippo Rando, l’ex sindaco e attuale consigliere Flavio Tosi con il collega della Lista Tosi Alberto Bozza. Ben piazzata ma discreta la presenza di poliziotti e carabinieri a garantire la sicurezza a una manifestazione su cui gravava il rischio di qualche «scintilla». Ma l’unica esplosione è stata quella dell’allegria generale. E non ha fatto male a nessuno. •