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Tutti in causa, più che triplicati i contenziosi dal giudice di pace

L’ufficio del giudice di pace in Area Exp a Cerea
L’ufficio del giudice di pace in Area Exp a Cerea
L’ufficio del giudice di pace in Area Exp a Cerea
L’ufficio del giudice di pace in Area Exp a Cerea

Boom di cause nella Bassa. Nell’ultimo anno, i procedimenti giudiziari trattati dall’ufficio del giudice di pace, riattivato due anni fa negli spazi dell’Area Exp di Cerea per servire un bacino di 87mila abitanti sparsi in 16 Comuni del territorio – da Angiari a Villa Bartolomea passando per Legnago - sono infatti più che triplicati, passando dai 64, tutti di carattere civile, registrati nel 2017, ai 205, sia civili che penali, del 2018. Tale impennata è dovuta sia al fatto che, nel 2017, la discussione delle cause era stata avviata soltanto all’inizio di aprile, per consentire l’approntamento del servizio. Inoltre, nel corso del 2018, ai procedimenti civili si sono aggiunti quelli, molto più numerosi, di carattere penale. Il rendiconto stilato dal distaccamento giudiziario delle cause minori evidenzia quindi che, lo scorso anno, i procedimenti penali, ben 119, hanno superato di gran lunga quelli civili, che sono stati 86. Sempre riguardo alle cause penali, relative in maggioranza a liti tra vicini o parenti, il 40 per cento dei processi si è concluso nel corso dello stesso anno. La durata media dei procedimenti giunti a sentenza, quindi, è stata di 59 giorni. Alla fine dello scorso dicembre risultavano pendenti ancora 71 cause penali. Nella maggior parte di quelle concluse, ben 34, i giudici hanno accolto la remissione di querela da parte degli offesi. Per altri cinque casi, invece, il magistrato ha disposto di non dover procedere oltre per l’avvenuto risarcimento delle persone offese da parte degli imputati. Infine è stata emessa una sola sentenza di condanna, che ha imposto peraltro all’imputato soltanto una pena pecuniaria. Per quel che concerne le cause civili, dalla statistica emerge che le più numerose, ben 15, hanno interessato cittadini di Legnago, seguiti da 12 residenti a Cerea, il secondo Comune più popoloso della pianura. In tre paesi, ovvero Boschi Sant’Anna, Castagnaro e Roverchiara, non si è registrata alcuna azione civile. I decreti ingiuntivi, concernenti soprattutto pagamenti non onorati, sono lievitati nell’ultimo anno da 146 a 228 ed hanno interessato sia i centri del distretto, con la sola esclusione di quello di Concamarise, che parecchi altri municipi scaligeri. Una vera e propria «esplosione» di pratiche ha riguardato le asseverazioni e gli atti notori, ovvero tutte quelle operazioni amministrative come le attestazioni relative a perizie, traduzioni, documenti, testimonianze rese per questioni ereditarie, per ottenere la cittadinanza o effettuare adozioni internazionali. Gli incartamenti di questo tipo esaminati nella succursale della Bassa sono lievitati da 1.206 a 4.740. L’Area Exp, grazie alla sua collocazione lontana dalle vie di traffico, è difatti scelta da un numero sempre più elevato di professionisti, dagli avvocati ai tecnici, provenienti da oltre 70 Comuni delle province di Verona, Vicenza, Padova, Brescia e Mantova. Ben 576 di queste certificazioni sono state presentate addirittura da studi operanti nella città di Verona, dove vi è pure il giudice di pace. Clara Scapin, sindaco di Legnago, ente capo-fila nella gestione del distaccamento, commenta: «In questi anni ci siamo dati da fare per ripristinare questo servizio, mettendo a disposizione 3 dipendenti del nostro municipio, a cui si è aggiunto un impiegato fornito dal Comune di Cerea che ha anche messo a disposizione gli spazi per l’attività, proprio per rispondere alle esigenze dei cittadini e dei professionisti del nostro territorio». «Continueremo ad apportare in futuro delle migliorie logistiche all’ufficio del giudice di pace locale», aggiunge Marco Franzoni, sindaco di Cerea, «concordando con il Tribunale di Verona il suo potenziamento attraverso nuovi servizi, come l’attivazione dello sportello di prossimità». •

Fabio Tomelleri

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