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Ma il livello nei pozzi
di Acque Veronesi
è superiore ai parametri

Ad oggi i limiti annunciati dal Governatore Luca Zaia non vengono rispettati dall'acqua che esce dalla centrale di potabilizzazione di Almisano. Il campo pozzi situato nel Basso vicentino dal quale Acque Veronesi preleva ciò che le serve per alimentare le reti idriche pubbliche dei tredici comuni veronesi che rientrano nella zona rossa. I dati riportati sul sito di Ato Veronese, l'autorità d'ambito che governa il servizio idrico integrato, sono aggiornati al 29 agosto: l'acqua che esce dalla centrale contiene 135 nanogrammi per litro di Pfoa, 7 di Pfos e 297 di altri Pfas. I parametri obiettivo regionali ora prevedono un tetto massimo di 90 per la somma fra Pfoa e Pfos, con un massimo di 40 per i Pfoa nella zona rossa. Pur rispettando ampiamente il valore di riferimento per i Pfos, e, seppur di pochissimo, quello per gli altri Pfas, che ora è fissato a 300, l'acqua distribuita nel Veronese è, quindi, nettamente fuori norma a causa di quei Pfoa che, non a caso, vengono trovati anche nel sangue dei residenti. I vertici di Acque Veronesi al momento preferiscono compiere verifiche più approfondite prima di fare commenti, però, proprio andando a riguardare i documenti prodotti dalla società di gestione sul tema Pfas appare chiaro che questa presenza di inquinanti può essere abbattuta. I dati relativi all'uscita da Almisano, infatti, indicano che in tutta la seconda parte del 2016 il livello dei Pfoa era stato tenuto piuttosto basso, al di sotto dei 50 nanogrammi, grazie all'uso dei filtri a carbone attivo. Si tratta di un metodo di intervento efficace ma particolarmente costoso - sinora è stato speso per questo quasi un milione di euro, interamente pagato con le entrate derivanti dalle bollette - ma che dovrà essere potenziato per poter far rientrare l'acqua nei parametri. Per questo Ato aveva già dato qualche giorno fa l'autorizzazione ad Acque Veronesi di spendere ulteriori 400mila euro, prelevandoli dai costi di gestione. Ora, alla luce delle nuove limitazioni, dovrà essere valutato se questo basterà o se sarà necessario attuare altri interventi. Tutto ciò in attesa, ovviamente, che vengano costruite le condotte che porteranno ad Almisano acqua pulita. Un piano relativo a queste opere, del valore di 100 milioni, è stato consegnato ieri ai rappresentanti del ministero dell'Ambiente. Nel corso di una riunione a Venezia, i rappresentanti del dicastero, in videoconferenza, hanno confermato che gli 80 milioni sbloccati dal Governo pochi giorni fa ci sono, spiegando che ora tocca al ministero delle Finanze dire come arriveranno. LU.FI.

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