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Giavone piange Antonio Tosetto

La scena dell’incidente in cui ha perso la vita l’ex falegnameAntonio Tosetto
La scena dell’incidente in cui ha perso la vita l’ex falegnameAntonio Tosetto
La scena dell’incidente in cui ha perso la vita l’ex falegnameAntonio Tosetto
La scena dell’incidente in cui ha perso la vita l’ex falegnameAntonio Tosetto

Si trova rinchiuso nel carcere di Verona, indagato per omicidio stradale, Adam Borden, il 43enne polacco, in Italia da tre anni, che l’altro pomeriggio ha travolto e ucciso Antonio Tosetto, 79 anni, falegname in pensione residente in via Giavone, a Veronella. Questa mattina è prevista l’udienza di convalida davanti al gip Luciano Gorra, nel corso della quale Borden, difeso dall’avvocato Francesco Nenz, risponderà con tutta probabilità alle domande del magistrato. Quel che è certo è che Borden non poteva guidare l’auto su cui si trovava giovedì pomeriggio. Stando ai controlli eseguiti dai carabinieri della stazione di Ronco, l’uomo è risultato non solo privo di patente. Ma è emerso anche che si trovava al volante sotto l’effetto di alcol e droga. Subito dopo l’incidente è stato accompagnato da una pattuglia del Radiomobile di Legnago all’ospedale «Mater Salutis» dove è stato sottoposto ai test, che hanno dato esito positivo. Eppure, nonostante le condizioni psicofisiche alterate e l’assenza di un documento di guida, il 43enne ha preso la Peugeot 607 di un collega di lavoro, che viveva con lui a Presina. Percorsi pochi chilometri, Borden è arrivato in via Tiede e, secondo le prime ricostruzioni, nell’affrontare una curva avrebbe perso il controllo dell’auto invadendo la corsia opposta. In quel momento, sopraggiungeva in sella alla sua bici Tosetto, che è stato investito di ritorno dal bar trattoria Isolani di via Motta, di cui era cliente abituale. «Era arrivato alle 14 come al solito», racconta il titolare del locale, «Antonio era una persona buonissima, gentile, educata e tranquilla che non disturbava nessuno, leggeva il giornale, mangiava un gelato e poi rientrava a casa». In località Giavone, a Veronella, i compaesani ricordano con affetto lo sfortunato anziano. «Viveva con il fratello Vittorio di 82 anni», dice Adriano Fattori, titolare della tabaccheria del paese. «Entrambi non si sono mai sposati, era una brava persona, abile ad intagliare il legno e sempre pronta a dare una mano». «Mi auguro che chi ha ucciso Antonio resti in galera, è assurdo quanto è successo», aggiunge Nello, un altro dei conoscenti dei Tosetto. La data dei funerali non è ancora stata fissata. Dopo il tragico impatto, i residenti di via Tiede hanno nuovamente posto l’accento «sulla pericolosità di una strada in cui le auto sfrecciano ad alta velocità e dove sarebbe necessario installare dei dissuasori». «Il prossimo anno», annuncia il sindaco Giovanni Ruta, «è già in programma la messa in sicurezza di questa e di altre vie». Quindi Ruta osserva: «Il problema riguarda però un soggetto che non avrebbe dovuto essere al volante. Noi possiamo anche risolvere tutte le criticità presenti dal punto di vista strutturale, ma una persona senza patente, alterata da droga e alcol, non può assolutamente guidare. Pertanto, chiederò alle forze dell’ordine di intensificare i controlli con posti di blocco». •

Francesco Scuderi

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