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Galletti e Bottacin «Decreto fondamentale»

«Un decreto di fondamentale importanza, che è il frutto di un grande lavoro di raccordo tra i vari livelli istituzionali e che costituisce la risposta al grido d’allarme della popolazione e dei comitati locali»: queste le parole con cui ieri il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha voluto definire la dichiarazione dello stato di emergenza per l’inquinamento da Pfas che è stata approvata mercoledì pomeriggio dal Consiglio dei ministri. Un provvedimento che secondo Galletti è il frutto di un dialogo del ministero con la Regione e il territorio interessato dall’inquinamento – anche se in realtà sul piano politico fra rappresentanti delle maggioranze di governo a Roma ed a Venezia le polemiche sono andate avanti in forma virulenta per anni – e del «fondamentale impegno» del Governo Gentiloni. Il ministro, poi, ha ricordato che l’intervento complessivo del piano finalizzato a garantire un approvvigionamento «sicuro» degli acquedotti della zona esposta alla contaminazione prevede opere per 120 milioni di euro. Il ministero, ricorrendo a fondi legati alla Legge di stabilità del 2017, ha stanziato 80 milioni di euro. Circa 60, ripartiti nelle annualità 2017 e 2018, serviranno per risolvere l’emergenza, ma per completare il piano ne serviranno altrettanti. 20 verranno sempre da Roma, gli altri 40 saranno coperti con i proventi delle tariffe del servizio idrico integrato. Le quali evidentemente cambieranno - visto che, come sottolinea il ministro, esse dovranno essere autorizzate dall’autorità nazionale - e fungeranno da garanzia. Senza i soldi provenienti dalle bollette, infatti, il Governo non erogherà la sua parte. «Grazie al contributo del ministero», ha concluso Galletti, «la totalità dell’intervento non graverà integralmente sulla tariffa del servizio idrico e sulla finanza locale». «ORA SI POTRANNO completare gli interventi previsti per affrontare l’inquinamento in tempi più ridotti rispetto al regime ordinario», ribadisce invece l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin. Il quale ringrazia Galletti per essere arrivati, «anche se in zona Cesarini», a un risultato che è «anche il riconoscimento del lavoro che fin dal 2013 sta portando avanti la Regione». Bottacin, rispondendo ad alcune polemiche, afferma poi che «la normativa nazionale impone che tutti gli investimenti relativi al servizio idrico integrato siano necessariamente cofinanziati con le tariffe. Quella sugli acquedotti è comunque solo una delle varie azioni previste, per le quali la Regione ha impegnato sinora più di 15 milioni; soldi di cui chiederà il risarcimento ai responsabili dell’inquinamento».

LU.FI.

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