<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Danno erariale da 1 milione Ex amministratori in aula

Il municipio di Villa Bartolomea
Il municipio di Villa Bartolomea
Il municipio di Villa Bartolomea
Il municipio di Villa Bartolomea

Giorni di fibrillazione a Villa Bartolomea. È attesa per mercoledì prossimo, 17 gennaio, la sentenza da parte della Procura regionale della Corte dei Conti di Venezia nei confronti di 15 persone - tra ex amministratori e personale del municipio – chiamate a rispondere di danno erariale per l’acquisto di 300mila metri quadrati di terreni in zona produttiva a Carpi, avvenuto ancora tra il 2002 e 2003 all’epoca della seconda Giunta del sindaco Luigi Montagnana. L’operazione suscitò più di una perplessità da parte del collegio dei revisori dei conti e la ferma opposizione delle minoranze consiliari: in particolare, da parte del futuro amministratore Emanuele Faggion, della Lega Nord, e di Loris Romano, di Forza Italia, che nel giugno 2004 fu poi eletto sindaco. Proprio in quell’anno partì un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti da parte di Flavio Tosi, allora consigliere regionale e vicepresidente del gruppo Lega Nord-Liga Veneta Padania. Tosi chiese sia di esaminare le procedure messe in atto per l’acquisizione dei terreni da parte di privati che di verificare se ci fossero gli estremi per danno erariale alle casse comunali. In seguito, ad ottobre del 2009, con Tosi diventato sindaco di Verona, la Procura regionale aveva emesso un documento in cui si parlava addirittura di «doppio danno erariale nei confronti del Comune». Il primo sarebbe stato legato ad un acquisto a trattativa privata di terreni con una valutazione superiore a quella eseguita dall’Agenzia delle Entrate; il secondo sarebbe stato invece connesso agli interessi pagati dal Comune in seguito all’assunzione di un prestito. Una vicenda lunghissima, dunque, che dopo altri 8 anni, nel quale l’iter procedurale è proseguito con l’integrazione di ulteriori documenti e controdeduzioni da parte degli ex amministratori e dei dipendenti comunali coinvolti, arriva ora al dunque. Nel frattempo, degli iniziali circa 3 milioni di euro in cui era stato quantificato il danno, si è passati, tra prescrizioni ed altro, ad una cifra notevolmente inferiore, pari a poco meno un milione di euro. Ad aver ricevuto l’atto di citazione per mercoledì, alle 9.30, nella sede della Procura regionale della Corte dei Conti a Venezia, sono 12 ex amministratori della seconda Giunta Montagnana, e tre dipendenti del tempo. Il sindaco Tuzza, preso atto della comunicazione della citazione della Corte dei Conti, non intende al momento fare commenti sulla vicenda. «Aspetto i fatti», si limita a dire. • E.P.

Suggerimenti